lunedì 22 febbraio 2010

Estoy en dulce espera!


La parola "attesa" sa di dentista. Lì sto veramente tesa, in attesa in sala d'attesa... Invece come dice Riccardo "la espera" riempie di speranza un concetto così bello!

Estoy en dulce espera!

E stavolta lo grido a tutto il mondo perché so che mi porterà fortuna e porterà fortuna a lui o a lei, non m'importa se è maschio o se è femmina. Quel che conta è che sia felice nella sua vita! Io lo sono nella mia, adesso. E ho voglia di cantare, di giocare, di chiacchierare, di ridere... ho voglia di correre sulla spiaggia come faceva mia mamma col pancione! E ho tanta voglia di stare insieme a lei a guardare le vecchie foto di quando ero piccina...


lunedì 15 febbraio 2010

Anì ohev otakh...

Quest'anno è stato un san Valentino davvero speciale per diverse ragioni. La prima è che dopo 5 anni c'è di nuovo qualuno che me lo ricorda. Io pensavo: è ebreo... figuriamoci se festeggia san Valentino!

E invece? Mamma mia che bella sorpresa mi ha fatto... I fiori! Capite? esiste ancora un uomo che a distanza di chilometri e chilometri ti manda dei fiori per dirti che ti ama!!!

La seconda ragione è che, essendo appena rinata, sto imparando di nuovo a parlare... Una telefonata infinita, che deve aver speso una cifra... Anì ohev otakh... anì ohev otakh... Come nella canzone di Yael Naim...




Io non sarò a Parigi, ma... lo stesso piangevo. Dalla gioia e ho imparato a rispondere anì ohevet otkhà. Be'... lasciamo perdere se no piango di nuovo.

Domani andrò a una festa in maschera. Mai come stavolta ho chiaro da cosa vestirmi: mi farò mille lentiggini... due codini rigidi con la lacca... calzettoni buffi e... sarò Pippi Calzelunghe, ma in versione premaman! Così comincio ad abituarmi all'idea... E sì, perché io voglio essere una mamma-pippi!

giovedì 11 febbraio 2010

La Mia Africa


Chiedo scusa a tutti per lo sfogo, ma sentivo come se qualcuno mi stesse spiando. Forse mi sta spiando davvero, ma è ovvio se scrivi su un blog non puoi pretendere che leggano solo le persone care.

Va bene, ora mi faccio perdonare parlando di cose carine da dedicare a Giada e Ametista.

Quando avevo l'età di Ametista (tu Giada sei grande e già sai tutto), le mie amiche sembravano già donne, mentre io passavo il tempo a guardarmi allo specchio delusa. Ero secca come un'alice salata, né un accenno di tettina, né un peluzzo da nessuna parte, nemmeno a pagarlo oro!

Bassa, pallida e condannata a essere una mocciosa per chissà quanto altro tempo ancora... mia madre sorrideva perché aveva già capito tutto e mi faceva: Tu sei un cigno, non un'ochetta come loro!

Mia nonna se ne usciva coi proverbi olandesi: zich geen grijze haren laten groeien! Che c'entrano mo' i capelli grigi!!, le rispondevo io. E aspettavo e aspettavo... Intanto mi guardavo allo specchio.

Finché un giorno per me bruttissimo mi accorsi che dove avrei voluto vedere la selva oscura come quella delle mie amiche... continuava a esserci come un terreno trattato coi diserbanti, ma in più la pelle aveva cominciato a scurirsi in modo allarmante!!

Per un paio di giorni non dissi nulla per la vergogna. Ma ero sempre più nervosa e preoccupata. Inutile dire che mia madre se n'era accorta del mio stato d'animo e mi stava addosso. Io non la sopportavo più... Però poi la paura di una strana malattia fu troppo insopportabile. Così, con aria artatamente tranquilla le chiesi: mamma vuoi vedere cosa mi sta succedendo?

Lei guardò la mia pelle e sorrise. Poi mi abbracciò: Eri preoccupata per questo! Sei fortunata , piccolina, come me: siamo metà nordiche e metà mediterranee. Da fuori ci vedono teutoniche bionde e razionali... ma nel nostro intimo siamo delle sentimentalone africane!

Così, da una cosa che pensavo fosse una malattia, me ne feci un vanto: ho la Mia Africa!

Adesso credo che ognuna di noi non sia fatta di un solo colore, ma ognuna ha come due facce che si completano a vicenda...

lunedì 1 febbraio 2010

Ho conosciuto un antisemita


A volte credi che certe cose non esistano più o che riguardino persone molto diverse da te, che puoi distinguere a vista. Ma, come ho già detto, non c'è niente di più sciocco che credere che il diavolo abbia le corna.

Io immaginavo che gli antisemiti fossero i naziskin, oppure quelli che fanno il saluto romano... invece mi sono dovuta ricredere.

Lo so, a 33 anni sono ancora una bambina, come dice mio padre. Ma mio padre mi ama come la sua piccina e non vede oltre... Forse mi ha protetta troppo? Chissà. A me comunque sta bene così. E lui mi piace così com'è.

Ma adesso vi racconto dell'antisemita.

Come già vi ho detto, in mente ho un'idea che mi frulla da un po': fare un calendario per la pace fra Israeliani e Palestinesi. Io dico che può funzionare. E sono sicura che è un'idea che farebbe parlare molto. E farebbe smuovere le acque immobili e torbide di una guerra sorda che va avanti da troppo tempo e di cui non si vede una via d'uscita.

L'antisemita mi è apparso in mail e mi è sembrato un vero amicone. Così gli ho raccontato tutto, sia della mia idea, sia della mia vita. Vi confesso che me ne ero anche un po' invaghita, sebbene fosse sposato, perché mi faceva sentire speciale... Diciamo che verso di lui nutrivo sentimenti fraterni che mi davano la sicurezza che da tempo avevo perduto... soprattutto dopo la brutta storia che mi aveva vista sedotta e abbandonata da uno stronzo che di sé aveva tralasciato il piccolo particolare che stava per sposarsi...

Poi è successo un miracolo: sempre per via di quella storia del calendario, ho conosciuto un'altra persona in carne e ossa: Riccardo.

In un primo momento per me rappresentava il "nemico", essendo lui un ebreo ed io una che più di una volta ha gridato "Palestina Libera!"... Ma confesso che oggi me ne vergogno un po', di quella Giuliana in kefiah e jeans stracciati che fumava spinelli ecc. Grazie a Dio ho aperto gli occhi.

Ma troniamo all'antisemita. Lui, fino a quel momento si era detto "pacifista", "giornalista free lance", "viaggiatore incallito" ecc. Così ho pensato che fosse uno dalle ampie vedute, sicuramente più ampie delle mie che sono una povera commessa in un negozio di abbigliamento...

Però, appena ha saputo del mio incontro con l'ebreo, il grande "amicone" "free lance" e piccione viaggiatore ha preso a odiarmi fino all'inverosimile... non perché lo avessi "tradito" con un altro uomo, ma solo perché me la facevo con un ebreo!!!

E mi ha scritto cose orribili, inaudite, che io non avrei mai immaginato di ricevere da lui!!!

Queste cose orribili, io le ho pubblicate nel mio blog e, per tutta risposta, il giorno dopo ho ricevuto una mail piena di minacce con cui l'antisemita mi ingiungeva di cancellare tutto e subito, altrimenti mi avrebbe denunciato alla polizia postale perché, nonostante io avessi cambiato il suo nome in Pinco Panco, secondo lui da alcuni particolari presenti si poteva risalire a lui.

E lui ci tiene molto a nascondersi perché (come poi ho scoperto) è un funzionario importante.

Mi fanno schifo queste cose... e mi fa schifo soprattutto che cariche così importanti in Italia stiano nelle mani di persone così orribili e grette...

Ma del resto, di che mi meraviglio: siamo o non siamo il paese di Berlusconi?