martedì 23 marzo 2010

Uffa, non voglio!

Che tristezza rifare le valigie... perche' adesso devo partire se sento che casa mia e' qua? Lo so, saro' matta al 100% e anche infantile... ma essere infantile e matta e' un diritto che rivendico... e sara' la chiave che mi permettera' di comunicare bene con "lui" o "lei"... ma veramente gia' comunichiamo... La settimana prossima faro' la mia prima ecografia... e questa e' l'unico modo per dirmi "va bene, devo andare"... comunque lo stesso non mi convinco: vado, faccio l'eco, voto e torno qua subito subitooooo! In questo momento Riki e' in giro per lavoro a Dimona. E io sto tranquilla, non come quando lui e' qua e io la' lontanissima...



Comunque avevo promesso a papa' e mamma, che sarei tornata per votare. Votero' per De Luca (contenti?) per due motivi (oltre che per farvi contenti): il primo e' che dall'altra parte c'e' proprio la camorra di Casaldiprincipe; il secondo e' perche' De Luca in fondo ha amministrato bene Salerno, e quasi non si direbbe che siamo al Sud. Contento papa'? come hai potuto constatare, non ho nemmeno scritto niente della mia "intimita' piu' nascosta"... ne' ho pubblicato "dati sensibili" per la mia identificazione localizzazione, rapimento da parte dei terroristi o dei terroni... o da parte della confindustria! Sei un paparino tenerone! Non vedo l'ora di riabbracciare voi e i nonni... e le mie nipotine!

martedì 9 marzo 2010

Tamar, ermanika dulse...

Sto passando giornate pienissime... come un sogno! Ma stamattina, visto che Riki si sta attardando al telefono col suo socio, approfitto e prima di uscire scrivo due righe: una precisazione doverosa.

Ieri sera compleanno di un amico, andiamo su da lui. Salone pieno di gente, bambini che scorrazzano un po' ovunque, tavolo pieno di cose buone da mangiare e da bere. Atmosfera molto informale, Riki mi presenta, ma ho l'impressione che tutti gia' mi conoscano, a cominciare dalla moglie del festeggiato che mi viene incontro a braccia aperte facendo "Ciao Giulianaaa!" In quel preciso istante, noto in un angolo Tamar che si stacca da un capezzolo lucido color cioccolata un piccino di 2-3 mesi che gia' dorme e lo ripone nel carrozzino. E' bella, luminosa. Mi viene incontro e io provo un certo disagio. Mi abbraccia e mi porta a vedere suo figlio. E' davvero fantastico con una montagna di capelli nerissimi, ciglia lunghissime e una boccuccia che sembra un cuoricino. E' nato a meta' dicembre, piu' o meno quando e' iniziata la mia storia con Riki.

"Scusami! - mi fa tenendomi le mani fra le sue- sono stata davvero Tamar la tamarra..." Io arrossisco fino alla punta dei capelli. Cavolo, aveva letto tutto!!! (poi ho appurato che quasi tutti gli amici di Riki hanno seguito il mio blog fin dal principio... che vergogna!)

Lei mi accarezza la pancia e fa "ermanika dulse", sorellina dolce. E io l'abbraccio. Ha un odore buono di latte e bebe'.

La accompagno mentre sposta il carrozzino in una camera da letto. Sistema un baby-control su un comodino e si infila un auricolare nell'orecchio. Poi ci spostiamo in un salottino appartato. Mi racconta di se', di suo marito che non voleva mai decidersi a fermarsi un attimo, sempre in giro per lavoro, e quando era in ferie viaggiavano come matti in giro per il mondo: India, Nepal, Tailandia, Messico, Canada, ecc.. Poi ha detto una cosa che mi e' piaciuta moltissimo: quando si e' ragazzini si desidera l'avventura e si vuole scoprire il mondo; ma maturando, la vera avventura diventa fermarsi a scoprire se' stessi.

Fino a due anni fa, suo marito non trovava il coraggio di farlo, percio' lei a un certo punto lo aveva allontanato da casa. In quello stesso periodo, Riki era stato piantato in asso dalla sua ex che aveva accettato un incarico in una prestigiosa universita' negli USA. Lui stava da cani e piangeva piu' o meno 24 ore al giorno. Non aveva la forza di ritornare in quella casa che gli sembrava ormai troppo grande, vuota e troppo piena di ricordi. Cosi' lei lo aveva accolto a casa sua, e l'aveva aiutato a disfarsi di tutte quelle cose che a lui adesso davano solo dolore.

A questo punto si e' messa a ridere: non riuscendo a convincere suo marito a fare un figlio, si era ridotta ad adottare suo cugino Riki... cosa non ti spinge a fare l'istinto materno!! Finche' un giorno non gli ha trovato un'altra casa (piccola piccola, questa dove siamo adesso, che e' piu' piccola della mia ma ha una vista-mare da sballo!) cosi' l'ha costretto a reagire e a riprendere la vita normale.

E adesso vengo al nocciolo. Dopo alcuni mesi, il marito di Tamar e' ritornato a casa e le cose fra di loro pian piano si sono sistemate e finalmente anche per lui e' arrivato il momento di intraprendere l'avventura di fermarsi a scoprire se' stesso.

A marzo scorso, quando Riki ha saputo che Tamar aspettava un bambino, le ha detto per scherzo (testuali parole riportate da Tamar): "Oh no, adesso avrai un bambino tutto tuo e non mi adotterai piu'!!"

Cosi', quando alcuni giorni fa Riki le ha annunciato che adesso era lui ad aspettare un bambino, lei ha voluto ricambiarlo della stessa moneta con
quella scena nel video in cui diceva: "Il mio cucciolotto che diventa papa'? Non posso perderti in questo modo, amore mio..."

Sicche' m'ero fatta proprio un film e ci sono stata male come una scema. Tutta colpa di Riki!!! Mica mi ha detto, il signorino, che Tamar aveva un cucciolotto tutto suo di tre mesi e che quindi degli uomini come lui non le importava un fico secco!!! Mi ha lasciata volutamente cuocere nel mio brodo, si e' divertito a vedermi arrabbiata, si e' compiaciuto di quanto io me lo difendessi gelosamente con le unghie (testuali parole di Riki!!!)

Ditemi voi cosa dovrei fargli adesso!!! Io avrei una gran voglia di castrarlo con le mie stesse mani... tanto il suo dovere l'ha compiuto, e non mi serve piu'... Ok, ora usciamo: si parte! Visto che il mare qui e' freddo e agitato, ce ne andiamo per 4 giorni sul Mar Rosso. Ho una voglia di tuffarmi che non vi dico!!

A presto!

sabato 6 marzo 2010

Vado...

E' tutto pronto... parto.

Non vedo l'ora di essere lì, di abbracciare Riki, di conoscerlo nel suo mondo così come lui ha conosciuto me nel mio.

Vorrei portare con me tutti i miei cari... ma so che non è possibile. porterò come bagaglio il loro amore, che non è poco! Mio fratello telefona da Parigi e mi fa: anche tu scappi eh? E invece no, non scappo io, vado incontro, che è una cosa molto diversa. Tu qui ci sei sempre stato stretto, io no. E amo questo posto nonostante tutto... nonostante perfino Berlusconi e i suoi decreti!

A presto....Giuliana




giovedì 4 marzo 2010

La Prima Litigata

Cosa fai se ti senti un sassolino nella scarpa? soffri in silenzio e continui a camminare? E perché mai, se basta così poco per toglierselo? E poi io quanto a sofferenza già ho dato abbondantemente.

Così ieri eravamo su skype e ci guardavamo negli occhi. Io gli faccio a bruciapelo: "E' proprio bella quella tua cugina, come si chiama?", intendo quella che fa la smorfiosa nel video. Quando un uomo pronuncia il nome di una donna, si riesce a capire perfettamente il coinvolgimento emotivo che sente per lei. Così lui mi fa: "Si chiama Tamàr" e dall'emozione con cui lo pronuncia sento che dev'essere sicuramente qualcosa di più che una semplice cugina. Del resto lo so bene, anch'io ho un cugino di terzo grado, Pedro, con cui sono stata sul punto di...

Dopo essermi fatta dire anche il cognome, esclamo: "Tamàr! E' proprio il nome che si merita: dalle mie parti tamarra significa buzzurra, cafona. E lei sarà pure una ragazza stupenda con quegli occhioni neri e quelle labbra carnose, ma rimane pur sempre una burina di prima categoria!"

Lui resta basito e non sa che dire. "Che fai, non dici niente? Chi non parla nsconde qualcosa!". Così ammette che fra di loro un paio di anni fa c'era stato un flirt, ma che lei poi è ritornata col suo ex. "E tu praticamente le sei servito da tappabuchi!? Non ci posso credere! Lei probabilmente voleva continuare a tenerti in caldo all'infinito, che non si sa mai... e invece sono spuntata io che le ho rotto le uova nel paniere. Ho indovinato?"

Lui balbetta delle cose, ci gira intorno, cerca di sminuire i fatti. Ma non nega. E se l'uomo non nega, vuol dire che tu ci hai azzeccato in pieno. Brutto stronzo!

"Sei uno stronzo!" gli urlo. E mentre lo urlo, mi accorgo che mi fa male quella parola. E penso chissà se un giorno la dirò anche al bimbo che ora porto in grembo...

Così litighiamo. Una litigata da Terzo Millennio, via skype. E mi fa star male proprio questo, il fatto di non poterci toccare, perché ho paura che la distanza possa farci ancor più male. Gli dico cose cattivissime, minaccio di mettere quel video su youtube con tanto di nome e cognome della cugina, scritto anche in carateri ebraici che nel frattempo ho imparato benissimo.

Poi prendo il biglietto dell'aereo e glielo mostro minacciando di strapparlo. E mi trattengo solo per un pelo. Penso "che cavolo sto facendo? sono pazza? sono una gelosa retroattiva?" E lui mi sembra un pulcino, quando mi fa: "Io non so quasi niente di te, ma mi fido ciecamente già da prima che ti vedessi. Sento che qualunque cosa tu mi possa raccontare del tuo passato non cambierà di una virgola quello che provo per te. Io ti adoro, al di là di tutto. Anche se mi dicessi che eri una ladra o battevi il marciapiedi per me non cambierebbe nulla..."

E casco come una pera cotta. In fondo lui non hai mai messo in dubbio nulla di me... non ha battuto ciglio nel sapermi incinta, nonostante mi conosca solo da dicembre... ed è stato felice fin dal primo istante. Anzi la prima cosa che ha voluto mettere in chiaro è che si sveglierà sempre lui a cambiare i pannolini durante la notte, per recuperare ciò che non potrà fare durante il giorno a causa del lavoro. E non l'ha detto per scherzo ma sul serio. Così gli dico "Anì ohevet otkhà" e lui mi fa "Gam anì", che significa anche io. E tutto è tornato a posto.


Quando ci siamo lasciati mi sentivo stanca e scema. Così sono andata dai nonni... Lì mi sono un po' sfogata sul sax... Giada e Ametista dicono che sembro Liza Simpson.

E questo è un video che fa proprio al caso nostro... Riki, anì ohevet otkhaaaaaa!




martedì 2 marzo 2010

I miei angioletti...

Io ho una fortuna immensa perché ho due angioletti bellissimi che mi proteggono da ogni paura. Ma la cosa più bella che ancora non ho detto è che non sono i soliti angeli che si vedono nei quadri, di quelli col pistolino... sono due angiolette, due piccole donne-angelo! e chi meglio di un angioletta può capire l'animo di una donna emozionata e un po' spaventata come me?

Le mie angiolette si chiamano Giada e Ametista... Veramente i loro nomi all'anagrafe sarebbero altri, ma a me piace chiamarle così, per rispetto della loro privacy.

Ieri Giada e Ametista mi hanno protetta dai fantasmi che si aggiravano nella mia casa... Ed erano fantasimi stupidissimi, di quelli che vogliono farti paura mettendoti nella testa dei pensieri che sono più grandi di te... pensieri che vengono solo di notte e che ti fanno sembrare le cose pesanti e tu ti rigiri nel letto e non riesci più a spostare nemmeno le gambe perché anche quelle sembrano troppo pesanti... E tutti i problemi ti sembrano giganteschi, e anche la gocciolina del rubinetto in cucina che sta lì da un mese diventa un guaio irrisolvibile: l'idraulico non viene mai, ma se poi viene e state voi due soli in casa e lui è un maniaco che vuole farti del male?

Ecco cosa volevano fare i fantasmi. Ma Giada e Ametista li hanno scacciati a colpi sonori di risate. Sì, perché i fantasmi hanno paura dell'allegria e della spensieratezza... appena le vedono fuggono lontano. E adesso, grazie alle mie donne-angelo io sono di nuovo serena e sento di potercela fare. Anzi oggi mi sento fortissima e potrei sollevare un'automobile con una mano come fa Pippi Calzelunghe... Però adesso ho anche un debito: le mie angiolette vogliono che scriva qui la storia di come ho incontrato il mio Grande Amore. E' una storia molto buffa e quasi inverosimile, ma ve la racconto. Ogni debito è una promessa, e ogni promessa è un debito...

Era il lontano 15 dicembre 2009... che oggi mi sembra davero lontanissimo!!! Siccome ho la capuzzella tosta, e quando mi ficco una cosa in testa nessuno mi smuove, inserisco questo annuncio in un forum ebraico:

ciao a tutti! mi sono appena iscritta e credo vi debba almeno una presentazione. mi chiamo sylvia, ho 33 anni, non sono ebrea ma credo nel vostro stesso dio. vivo in una zona del suditalia che è come un'eccezione alla regola perchè siamo abituati a rimboccarci le maniche e mai a piangerci addosso. per dirla in breve: da noi i disoccupati organizzati o la monnezza in strada non sono mai esistiti. e, avendo io anche un po' di nordico nel dna, mi sento ancor più propositiva dell'ambiente che mi circonda. perciò vengo subito al dunque.
la guerra in palestina sta martoriando quella terra da troppi anni, sta mietendo troppe vittime soprattutto fra bambini e civili inermi, come ci hanno ampiamente mostrato tutti i media del mondo quando israele ha bombardato gaza. e noi che facciamo? ce ne stiamo con le mani in mano? se ognuno di noi nel suo piccolo facesse qualcosa, la guerra finirebbe, lo sento. ma noi stiamo lasciando campo libero solo a chi della guerra ha fatto il suo stile di vita e alla politica che non ha mai portato a nulla di buono in nessun posto al mondo.
io credo che se ognuno di noi ci mettesse una goccia di proprio, milioni e milioni di gocce farebbero un acquazzone e l'acquazzone spegnerebbe il fuoco delle armi.
io qui ho da proporre la mia gocciolina. è un'idea che mi è venuta in mente in un bel giorno di novembre e da allora non mi lascia più. sono stata in campagna ad aiutare degli amici nella racolta delle olive e chiacchierando le nostre parole sono finite sugli olivi che i soldati israeliani hanno estirpato in palestina dicendo che lì dentro potevano nascondersi dei cecchini. nulla di più sciocco e insensato perchè sappiamo tutti che la chioma di un olivo può nascondere al massimo un passero. comunque, per farla breve, quel giorno mio fratello (che è un famoso fotografo) ha scattato delle foto. una di queste, in cui ci sono io sulla scala a raccogliere, sudata e con la camicetta sbottonata perchè faceva davvero caldo......mi ha suggerito un'idea fantastica: fare un calendario della pace. un calendario in tre lingue, arabo, inglese e ebraico, in cui sono segnate tutte le feste delle tre religioni e in cui le foto mostrano momenti di lavoro e di gioia.... e sono molto sexy.....perchè la pace non può che scaturire dall'amore e l'amore non è fatto di chiacchiere, ma è qualcosa di carnale! cosa ne pensate?

Lo faccio più per curiosità che per altro, perché ero in uno di quei momenti-NO, di quelli che ce l'hai un po' con tutti... E così mi aspettavo molte critiche, risposte antipatiche, mi aspettavo di dover litigare insomma... perché a volte me le vado proprio a cercare, lo confesso.

Invece ricevo questa risposta qui:

Oh che vedono i miei occhi, una passerina che si nasconde fra gli ulivi!! Oggi è il mio giorno fortunato!! Cosa non darei per avere quella foto. Sarebbe l'ultima immagine che vedo la sera prima di dormire e i miei sogni diverrebbero leggiadri... E sarebbe dolce il risveglio sempre con quella creatura celestiale davanti ai miei occhi e nel mio cuore! Oggi sono un uomo felice. Ho trovato moglie.
Per le cose che dici su Israele ti capisco: è la conseguenza che trae una creatura angelica come te, che ha sale in zucca ma legge il manifesto!! Sposami e saremo felici.

Una persona normale probabilmente si sarebbe arrabbiata per quella risposta. Io invece mi sono sciolta come panna cotta al sole.



Hey mama!

Stavolta niente fiori come a San Valentino... Stavolta nulla che potessi aspettarmi. Per un bel po' di ore non ho sue notizie e il telefonino è irraggiungibile... E' strano. A quel punto sto un po' in ansia: vuoi vedere che sta andando nel panico, che comincia ad aver paura come fanno tanti uomini? Vuoi vedere che è come tutti gli altri? Lo chiamo per l'ennesima volta, e mi tremano le mani. Non risponde. Sento dal computer in soggiorno il suono di outlook che annuncia un messaggio. Da un po' di tempo tengo sempre acceso il laptop con il volume al massimo per sentire quando arrivano i messaggi...

E' lui. Messaggio senza testo, con file video allegato!! Aaaahhh!!! non sto nella pelle, quello scemo di mediaplayer è lentissimo... Eccolo, è lui, il suo nasone in primo piano che appanna l'obiettivo... Poi fa salti di gioia, fa il pagliaccio... Dopo c'è un'intervista ai suoi amici. Per fortuna l'ha sottotitolata in Italiano. La domanda a tutti è "Cosa ne pensi di Riccardo nel ruolo di padre?"

C'è un tizio barbuto che lo prende in giro, un altro chi gli fa gli auguri... poi c'è una ragazza che cerca di farmi ingelosire facendo la smorfiosa, abbassandosi le spalline, soppesandosi il seno con un gesto volgare.. e dice con voce sensuale "Il mio cucciolotto che diventa papà? Non posso perderti in questo modo, amore mio..." Ma poi schizza su "Auguri Giuliana, sei fantastica, sei bellissima, non vedo l'ora di conoscerti!!" Poi rivela di essere sua cugina. Uhm, disgraziata!

Infine c'è l'intervista a mia suocera che fa "Ogni madre sa che può essere fonte di ogni bene per il proprio figlio solo fino a una certa età... deve rassegnarsi che prima o poi subentrerà un'altra donna... E lì sono dolori! Nessuno al mondo come una madre sa quanto si può soffrire vedendo il proprio figlio soffrire per una donna... Ahi, e quanto ha sofferto il mio povero Ricardìco, solo io lo so! Ma poi è comparso all'orizzonte quello scricciolo di donna, quel sole minuto che emana luce di gioia e serenità... Non vedo l'ora di abbracciarti Giuliana... e anche di insegnarti un paio di cosìkas, grandi segreti che una donna vera non può ignorare..." E strizza un occhiolino malizioso.

Mentre mi guardo e riguardo il video, suonano alla porta. Corro ciabattando, sperando sia mia madre per mostrarlo anche a lei... invece è Riccardo!!!!

"Hey mama!", mi fa lui... e facciamo i pagliacci per delle ore, che è la cosa che ci riesce meglio ultimamente... lui parla di continuo con la mia pancia scusandosi per le stupidaggini che dice...

E' stato qui fino a ieri mattina. Siamo stati al mare... lui s'è tuffato, io ho bagnato le gambe. Confesso che la tentazione di tuffarmi era grande, ma ho preferito essere prudente. E' partito solo ieri e mi sembra sia già passato un secolo...

Di notte era timido e aveva paura di fare "daños"... perciò ho dovuto prendere io l'iniziativa... ah ah! Così l'ho avuto in mio potere... Che dolce!

Non ho molta voglia di scrivere oggi, forse si capisce da come sono stringata... Cavolo, non faccio altro che sospirare e controllare se ci sono messaggi in outlook, se skype va, se c'è un SMS sul telefonino... E adesso vado a preparare i bagagli, mentre faccio il conto alla rovescia prima di spiccare il volo...

lunedì 22 febbraio 2010

Estoy en dulce espera!


La parola "attesa" sa di dentista. Lì sto veramente tesa, in attesa in sala d'attesa... Invece come dice Riccardo "la espera" riempie di speranza un concetto così bello!

Estoy en dulce espera!

E stavolta lo grido a tutto il mondo perché so che mi porterà fortuna e porterà fortuna a lui o a lei, non m'importa se è maschio o se è femmina. Quel che conta è che sia felice nella sua vita! Io lo sono nella mia, adesso. E ho voglia di cantare, di giocare, di chiacchierare, di ridere... ho voglia di correre sulla spiaggia come faceva mia mamma col pancione! E ho tanta voglia di stare insieme a lei a guardare le vecchie foto di quando ero piccina...