martedì 23 marzo 2010

Uffa, non voglio!

Che tristezza rifare le valigie... perche' adesso devo partire se sento che casa mia e' qua? Lo so, saro' matta al 100% e anche infantile... ma essere infantile e matta e' un diritto che rivendico... e sara' la chiave che mi permettera' di comunicare bene con "lui" o "lei"... ma veramente gia' comunichiamo... La settimana prossima faro' la mia prima ecografia... e questa e' l'unico modo per dirmi "va bene, devo andare"... comunque lo stesso non mi convinco: vado, faccio l'eco, voto e torno qua subito subitooooo! In questo momento Riki e' in giro per lavoro a Dimona. E io sto tranquilla, non come quando lui e' qua e io la' lontanissima...



Comunque avevo promesso a papa' e mamma, che sarei tornata per votare. Votero' per De Luca (contenti?) per due motivi (oltre che per farvi contenti): il primo e' che dall'altra parte c'e' proprio la camorra di Casaldiprincipe; il secondo e' perche' De Luca in fondo ha amministrato bene Salerno, e quasi non si direbbe che siamo al Sud. Contento papa'? come hai potuto constatare, non ho nemmeno scritto niente della mia "intimita' piu' nascosta"... ne' ho pubblicato "dati sensibili" per la mia identificazione localizzazione, rapimento da parte dei terroristi o dei terroni... o da parte della confindustria! Sei un paparino tenerone! Non vedo l'ora di riabbracciare voi e i nonni... e le mie nipotine!

martedì 9 marzo 2010

Tamar, ermanika dulse...

Sto passando giornate pienissime... come un sogno! Ma stamattina, visto che Riki si sta attardando al telefono col suo socio, approfitto e prima di uscire scrivo due righe: una precisazione doverosa.

Ieri sera compleanno di un amico, andiamo su da lui. Salone pieno di gente, bambini che scorrazzano un po' ovunque, tavolo pieno di cose buone da mangiare e da bere. Atmosfera molto informale, Riki mi presenta, ma ho l'impressione che tutti gia' mi conoscano, a cominciare dalla moglie del festeggiato che mi viene incontro a braccia aperte facendo "Ciao Giulianaaa!" In quel preciso istante, noto in un angolo Tamar che si stacca da un capezzolo lucido color cioccolata un piccino di 2-3 mesi che gia' dorme e lo ripone nel carrozzino. E' bella, luminosa. Mi viene incontro e io provo un certo disagio. Mi abbraccia e mi porta a vedere suo figlio. E' davvero fantastico con una montagna di capelli nerissimi, ciglia lunghissime e una boccuccia che sembra un cuoricino. E' nato a meta' dicembre, piu' o meno quando e' iniziata la mia storia con Riki.

"Scusami! - mi fa tenendomi le mani fra le sue- sono stata davvero Tamar la tamarra..." Io arrossisco fino alla punta dei capelli. Cavolo, aveva letto tutto!!! (poi ho appurato che quasi tutti gli amici di Riki hanno seguito il mio blog fin dal principio... che vergogna!)

Lei mi accarezza la pancia e fa "ermanika dulse", sorellina dolce. E io l'abbraccio. Ha un odore buono di latte e bebe'.

La accompagno mentre sposta il carrozzino in una camera da letto. Sistema un baby-control su un comodino e si infila un auricolare nell'orecchio. Poi ci spostiamo in un salottino appartato. Mi racconta di se', di suo marito che non voleva mai decidersi a fermarsi un attimo, sempre in giro per lavoro, e quando era in ferie viaggiavano come matti in giro per il mondo: India, Nepal, Tailandia, Messico, Canada, ecc.. Poi ha detto una cosa che mi e' piaciuta moltissimo: quando si e' ragazzini si desidera l'avventura e si vuole scoprire il mondo; ma maturando, la vera avventura diventa fermarsi a scoprire se' stessi.

Fino a due anni fa, suo marito non trovava il coraggio di farlo, percio' lei a un certo punto lo aveva allontanato da casa. In quello stesso periodo, Riki era stato piantato in asso dalla sua ex che aveva accettato un incarico in una prestigiosa universita' negli USA. Lui stava da cani e piangeva piu' o meno 24 ore al giorno. Non aveva la forza di ritornare in quella casa che gli sembrava ormai troppo grande, vuota e troppo piena di ricordi. Cosi' lei lo aveva accolto a casa sua, e l'aveva aiutato a disfarsi di tutte quelle cose che a lui adesso davano solo dolore.

A questo punto si e' messa a ridere: non riuscendo a convincere suo marito a fare un figlio, si era ridotta ad adottare suo cugino Riki... cosa non ti spinge a fare l'istinto materno!! Finche' un giorno non gli ha trovato un'altra casa (piccola piccola, questa dove siamo adesso, che e' piu' piccola della mia ma ha una vista-mare da sballo!) cosi' l'ha costretto a reagire e a riprendere la vita normale.

E adesso vengo al nocciolo. Dopo alcuni mesi, il marito di Tamar e' ritornato a casa e le cose fra di loro pian piano si sono sistemate e finalmente anche per lui e' arrivato il momento di intraprendere l'avventura di fermarsi a scoprire se' stesso.

A marzo scorso, quando Riki ha saputo che Tamar aspettava un bambino, le ha detto per scherzo (testuali parole riportate da Tamar): "Oh no, adesso avrai un bambino tutto tuo e non mi adotterai piu'!!"

Cosi', quando alcuni giorni fa Riki le ha annunciato che adesso era lui ad aspettare un bambino, lei ha voluto ricambiarlo della stessa moneta con
quella scena nel video in cui diceva: "Il mio cucciolotto che diventa papa'? Non posso perderti in questo modo, amore mio..."

Sicche' m'ero fatta proprio un film e ci sono stata male come una scema. Tutta colpa di Riki!!! Mica mi ha detto, il signorino, che Tamar aveva un cucciolotto tutto suo di tre mesi e che quindi degli uomini come lui non le importava un fico secco!!! Mi ha lasciata volutamente cuocere nel mio brodo, si e' divertito a vedermi arrabbiata, si e' compiaciuto di quanto io me lo difendessi gelosamente con le unghie (testuali parole di Riki!!!)

Ditemi voi cosa dovrei fargli adesso!!! Io avrei una gran voglia di castrarlo con le mie stesse mani... tanto il suo dovere l'ha compiuto, e non mi serve piu'... Ok, ora usciamo: si parte! Visto che il mare qui e' freddo e agitato, ce ne andiamo per 4 giorni sul Mar Rosso. Ho una voglia di tuffarmi che non vi dico!!

A presto!

sabato 6 marzo 2010

Vado...

E' tutto pronto... parto.

Non vedo l'ora di essere lì, di abbracciare Riki, di conoscerlo nel suo mondo così come lui ha conosciuto me nel mio.

Vorrei portare con me tutti i miei cari... ma so che non è possibile. porterò come bagaglio il loro amore, che non è poco! Mio fratello telefona da Parigi e mi fa: anche tu scappi eh? E invece no, non scappo io, vado incontro, che è una cosa molto diversa. Tu qui ci sei sempre stato stretto, io no. E amo questo posto nonostante tutto... nonostante perfino Berlusconi e i suoi decreti!

A presto....Giuliana




giovedì 4 marzo 2010

La Prima Litigata

Cosa fai se ti senti un sassolino nella scarpa? soffri in silenzio e continui a camminare? E perché mai, se basta così poco per toglierselo? E poi io quanto a sofferenza già ho dato abbondantemente.

Così ieri eravamo su skype e ci guardavamo negli occhi. Io gli faccio a bruciapelo: "E' proprio bella quella tua cugina, come si chiama?", intendo quella che fa la smorfiosa nel video. Quando un uomo pronuncia il nome di una donna, si riesce a capire perfettamente il coinvolgimento emotivo che sente per lei. Così lui mi fa: "Si chiama Tamàr" e dall'emozione con cui lo pronuncia sento che dev'essere sicuramente qualcosa di più che una semplice cugina. Del resto lo so bene, anch'io ho un cugino di terzo grado, Pedro, con cui sono stata sul punto di...

Dopo essermi fatta dire anche il cognome, esclamo: "Tamàr! E' proprio il nome che si merita: dalle mie parti tamarra significa buzzurra, cafona. E lei sarà pure una ragazza stupenda con quegli occhioni neri e quelle labbra carnose, ma rimane pur sempre una burina di prima categoria!"

Lui resta basito e non sa che dire. "Che fai, non dici niente? Chi non parla nsconde qualcosa!". Così ammette che fra di loro un paio di anni fa c'era stato un flirt, ma che lei poi è ritornata col suo ex. "E tu praticamente le sei servito da tappabuchi!? Non ci posso credere! Lei probabilmente voleva continuare a tenerti in caldo all'infinito, che non si sa mai... e invece sono spuntata io che le ho rotto le uova nel paniere. Ho indovinato?"

Lui balbetta delle cose, ci gira intorno, cerca di sminuire i fatti. Ma non nega. E se l'uomo non nega, vuol dire che tu ci hai azzeccato in pieno. Brutto stronzo!

"Sei uno stronzo!" gli urlo. E mentre lo urlo, mi accorgo che mi fa male quella parola. E penso chissà se un giorno la dirò anche al bimbo che ora porto in grembo...

Così litighiamo. Una litigata da Terzo Millennio, via skype. E mi fa star male proprio questo, il fatto di non poterci toccare, perché ho paura che la distanza possa farci ancor più male. Gli dico cose cattivissime, minaccio di mettere quel video su youtube con tanto di nome e cognome della cugina, scritto anche in carateri ebraici che nel frattempo ho imparato benissimo.

Poi prendo il biglietto dell'aereo e glielo mostro minacciando di strapparlo. E mi trattengo solo per un pelo. Penso "che cavolo sto facendo? sono pazza? sono una gelosa retroattiva?" E lui mi sembra un pulcino, quando mi fa: "Io non so quasi niente di te, ma mi fido ciecamente già da prima che ti vedessi. Sento che qualunque cosa tu mi possa raccontare del tuo passato non cambierà di una virgola quello che provo per te. Io ti adoro, al di là di tutto. Anche se mi dicessi che eri una ladra o battevi il marciapiedi per me non cambierebbe nulla..."

E casco come una pera cotta. In fondo lui non hai mai messo in dubbio nulla di me... non ha battuto ciglio nel sapermi incinta, nonostante mi conosca solo da dicembre... ed è stato felice fin dal primo istante. Anzi la prima cosa che ha voluto mettere in chiaro è che si sveglierà sempre lui a cambiare i pannolini durante la notte, per recuperare ciò che non potrà fare durante il giorno a causa del lavoro. E non l'ha detto per scherzo ma sul serio. Così gli dico "Anì ohevet otkhà" e lui mi fa "Gam anì", che significa anche io. E tutto è tornato a posto.


Quando ci siamo lasciati mi sentivo stanca e scema. Così sono andata dai nonni... Lì mi sono un po' sfogata sul sax... Giada e Ametista dicono che sembro Liza Simpson.

E questo è un video che fa proprio al caso nostro... Riki, anì ohevet otkhaaaaaa!




martedì 2 marzo 2010

I miei angioletti...

Io ho una fortuna immensa perché ho due angioletti bellissimi che mi proteggono da ogni paura. Ma la cosa più bella che ancora non ho detto è che non sono i soliti angeli che si vedono nei quadri, di quelli col pistolino... sono due angiolette, due piccole donne-angelo! e chi meglio di un angioletta può capire l'animo di una donna emozionata e un po' spaventata come me?

Le mie angiolette si chiamano Giada e Ametista... Veramente i loro nomi all'anagrafe sarebbero altri, ma a me piace chiamarle così, per rispetto della loro privacy.

Ieri Giada e Ametista mi hanno protetta dai fantasmi che si aggiravano nella mia casa... Ed erano fantasimi stupidissimi, di quelli che vogliono farti paura mettendoti nella testa dei pensieri che sono più grandi di te... pensieri che vengono solo di notte e che ti fanno sembrare le cose pesanti e tu ti rigiri nel letto e non riesci più a spostare nemmeno le gambe perché anche quelle sembrano troppo pesanti... E tutti i problemi ti sembrano giganteschi, e anche la gocciolina del rubinetto in cucina che sta lì da un mese diventa un guaio irrisolvibile: l'idraulico non viene mai, ma se poi viene e state voi due soli in casa e lui è un maniaco che vuole farti del male?

Ecco cosa volevano fare i fantasmi. Ma Giada e Ametista li hanno scacciati a colpi sonori di risate. Sì, perché i fantasmi hanno paura dell'allegria e della spensieratezza... appena le vedono fuggono lontano. E adesso, grazie alle mie donne-angelo io sono di nuovo serena e sento di potercela fare. Anzi oggi mi sento fortissima e potrei sollevare un'automobile con una mano come fa Pippi Calzelunghe... Però adesso ho anche un debito: le mie angiolette vogliono che scriva qui la storia di come ho incontrato il mio Grande Amore. E' una storia molto buffa e quasi inverosimile, ma ve la racconto. Ogni debito è una promessa, e ogni promessa è un debito...

Era il lontano 15 dicembre 2009... che oggi mi sembra davero lontanissimo!!! Siccome ho la capuzzella tosta, e quando mi ficco una cosa in testa nessuno mi smuove, inserisco questo annuncio in un forum ebraico:

ciao a tutti! mi sono appena iscritta e credo vi debba almeno una presentazione. mi chiamo sylvia, ho 33 anni, non sono ebrea ma credo nel vostro stesso dio. vivo in una zona del suditalia che è come un'eccezione alla regola perchè siamo abituati a rimboccarci le maniche e mai a piangerci addosso. per dirla in breve: da noi i disoccupati organizzati o la monnezza in strada non sono mai esistiti. e, avendo io anche un po' di nordico nel dna, mi sento ancor più propositiva dell'ambiente che mi circonda. perciò vengo subito al dunque.
la guerra in palestina sta martoriando quella terra da troppi anni, sta mietendo troppe vittime soprattutto fra bambini e civili inermi, come ci hanno ampiamente mostrato tutti i media del mondo quando israele ha bombardato gaza. e noi che facciamo? ce ne stiamo con le mani in mano? se ognuno di noi nel suo piccolo facesse qualcosa, la guerra finirebbe, lo sento. ma noi stiamo lasciando campo libero solo a chi della guerra ha fatto il suo stile di vita e alla politica che non ha mai portato a nulla di buono in nessun posto al mondo.
io credo che se ognuno di noi ci mettesse una goccia di proprio, milioni e milioni di gocce farebbero un acquazzone e l'acquazzone spegnerebbe il fuoco delle armi.
io qui ho da proporre la mia gocciolina. è un'idea che mi è venuta in mente in un bel giorno di novembre e da allora non mi lascia più. sono stata in campagna ad aiutare degli amici nella racolta delle olive e chiacchierando le nostre parole sono finite sugli olivi che i soldati israeliani hanno estirpato in palestina dicendo che lì dentro potevano nascondersi dei cecchini. nulla di più sciocco e insensato perchè sappiamo tutti che la chioma di un olivo può nascondere al massimo un passero. comunque, per farla breve, quel giorno mio fratello (che è un famoso fotografo) ha scattato delle foto. una di queste, in cui ci sono io sulla scala a raccogliere, sudata e con la camicetta sbottonata perchè faceva davvero caldo......mi ha suggerito un'idea fantastica: fare un calendario della pace. un calendario in tre lingue, arabo, inglese e ebraico, in cui sono segnate tutte le feste delle tre religioni e in cui le foto mostrano momenti di lavoro e di gioia.... e sono molto sexy.....perchè la pace non può che scaturire dall'amore e l'amore non è fatto di chiacchiere, ma è qualcosa di carnale! cosa ne pensate?

Lo faccio più per curiosità che per altro, perché ero in uno di quei momenti-NO, di quelli che ce l'hai un po' con tutti... E così mi aspettavo molte critiche, risposte antipatiche, mi aspettavo di dover litigare insomma... perché a volte me le vado proprio a cercare, lo confesso.

Invece ricevo questa risposta qui:

Oh che vedono i miei occhi, una passerina che si nasconde fra gli ulivi!! Oggi è il mio giorno fortunato!! Cosa non darei per avere quella foto. Sarebbe l'ultima immagine che vedo la sera prima di dormire e i miei sogni diverrebbero leggiadri... E sarebbe dolce il risveglio sempre con quella creatura celestiale davanti ai miei occhi e nel mio cuore! Oggi sono un uomo felice. Ho trovato moglie.
Per le cose che dici su Israele ti capisco: è la conseguenza che trae una creatura angelica come te, che ha sale in zucca ma legge il manifesto!! Sposami e saremo felici.

Una persona normale probabilmente si sarebbe arrabbiata per quella risposta. Io invece mi sono sciolta come panna cotta al sole.



Hey mama!

Stavolta niente fiori come a San Valentino... Stavolta nulla che potessi aspettarmi. Per un bel po' di ore non ho sue notizie e il telefonino è irraggiungibile... E' strano. A quel punto sto un po' in ansia: vuoi vedere che sta andando nel panico, che comincia ad aver paura come fanno tanti uomini? Vuoi vedere che è come tutti gli altri? Lo chiamo per l'ennesima volta, e mi tremano le mani. Non risponde. Sento dal computer in soggiorno il suono di outlook che annuncia un messaggio. Da un po' di tempo tengo sempre acceso il laptop con il volume al massimo per sentire quando arrivano i messaggi...

E' lui. Messaggio senza testo, con file video allegato!! Aaaahhh!!! non sto nella pelle, quello scemo di mediaplayer è lentissimo... Eccolo, è lui, il suo nasone in primo piano che appanna l'obiettivo... Poi fa salti di gioia, fa il pagliaccio... Dopo c'è un'intervista ai suoi amici. Per fortuna l'ha sottotitolata in Italiano. La domanda a tutti è "Cosa ne pensi di Riccardo nel ruolo di padre?"

C'è un tizio barbuto che lo prende in giro, un altro chi gli fa gli auguri... poi c'è una ragazza che cerca di farmi ingelosire facendo la smorfiosa, abbassandosi le spalline, soppesandosi il seno con un gesto volgare.. e dice con voce sensuale "Il mio cucciolotto che diventa papà? Non posso perderti in questo modo, amore mio..." Ma poi schizza su "Auguri Giuliana, sei fantastica, sei bellissima, non vedo l'ora di conoscerti!!" Poi rivela di essere sua cugina. Uhm, disgraziata!

Infine c'è l'intervista a mia suocera che fa "Ogni madre sa che può essere fonte di ogni bene per il proprio figlio solo fino a una certa età... deve rassegnarsi che prima o poi subentrerà un'altra donna... E lì sono dolori! Nessuno al mondo come una madre sa quanto si può soffrire vedendo il proprio figlio soffrire per una donna... Ahi, e quanto ha sofferto il mio povero Ricardìco, solo io lo so! Ma poi è comparso all'orizzonte quello scricciolo di donna, quel sole minuto che emana luce di gioia e serenità... Non vedo l'ora di abbracciarti Giuliana... e anche di insegnarti un paio di cosìkas, grandi segreti che una donna vera non può ignorare..." E strizza un occhiolino malizioso.

Mentre mi guardo e riguardo il video, suonano alla porta. Corro ciabattando, sperando sia mia madre per mostrarlo anche a lei... invece è Riccardo!!!!

"Hey mama!", mi fa lui... e facciamo i pagliacci per delle ore, che è la cosa che ci riesce meglio ultimamente... lui parla di continuo con la mia pancia scusandosi per le stupidaggini che dice...

E' stato qui fino a ieri mattina. Siamo stati al mare... lui s'è tuffato, io ho bagnato le gambe. Confesso che la tentazione di tuffarmi era grande, ma ho preferito essere prudente. E' partito solo ieri e mi sembra sia già passato un secolo...

Di notte era timido e aveva paura di fare "daños"... perciò ho dovuto prendere io l'iniziativa... ah ah! Così l'ho avuto in mio potere... Che dolce!

Non ho molta voglia di scrivere oggi, forse si capisce da come sono stringata... Cavolo, non faccio altro che sospirare e controllare se ci sono messaggi in outlook, se skype va, se c'è un SMS sul telefonino... E adesso vado a preparare i bagagli, mentre faccio il conto alla rovescia prima di spiccare il volo...

lunedì 22 febbraio 2010

Estoy en dulce espera!


La parola "attesa" sa di dentista. Lì sto veramente tesa, in attesa in sala d'attesa... Invece come dice Riccardo "la espera" riempie di speranza un concetto così bello!

Estoy en dulce espera!

E stavolta lo grido a tutto il mondo perché so che mi porterà fortuna e porterà fortuna a lui o a lei, non m'importa se è maschio o se è femmina. Quel che conta è che sia felice nella sua vita! Io lo sono nella mia, adesso. E ho voglia di cantare, di giocare, di chiacchierare, di ridere... ho voglia di correre sulla spiaggia come faceva mia mamma col pancione! E ho tanta voglia di stare insieme a lei a guardare le vecchie foto di quando ero piccina...


lunedì 15 febbraio 2010

Anì ohev otakh...

Quest'anno è stato un san Valentino davvero speciale per diverse ragioni. La prima è che dopo 5 anni c'è di nuovo qualuno che me lo ricorda. Io pensavo: è ebreo... figuriamoci se festeggia san Valentino!

E invece? Mamma mia che bella sorpresa mi ha fatto... I fiori! Capite? esiste ancora un uomo che a distanza di chilometri e chilometri ti manda dei fiori per dirti che ti ama!!!

La seconda ragione è che, essendo appena rinata, sto imparando di nuovo a parlare... Una telefonata infinita, che deve aver speso una cifra... Anì ohev otakh... anì ohev otakh... Come nella canzone di Yael Naim...




Io non sarò a Parigi, ma... lo stesso piangevo. Dalla gioia e ho imparato a rispondere anì ohevet otkhà. Be'... lasciamo perdere se no piango di nuovo.

Domani andrò a una festa in maschera. Mai come stavolta ho chiaro da cosa vestirmi: mi farò mille lentiggini... due codini rigidi con la lacca... calzettoni buffi e... sarò Pippi Calzelunghe, ma in versione premaman! Così comincio ad abituarmi all'idea... E sì, perché io voglio essere una mamma-pippi!

giovedì 11 febbraio 2010

La Mia Africa


Chiedo scusa a tutti per lo sfogo, ma sentivo come se qualcuno mi stesse spiando. Forse mi sta spiando davvero, ma è ovvio se scrivi su un blog non puoi pretendere che leggano solo le persone care.

Va bene, ora mi faccio perdonare parlando di cose carine da dedicare a Giada e Ametista.

Quando avevo l'età di Ametista (tu Giada sei grande e già sai tutto), le mie amiche sembravano già donne, mentre io passavo il tempo a guardarmi allo specchio delusa. Ero secca come un'alice salata, né un accenno di tettina, né un peluzzo da nessuna parte, nemmeno a pagarlo oro!

Bassa, pallida e condannata a essere una mocciosa per chissà quanto altro tempo ancora... mia madre sorrideva perché aveva già capito tutto e mi faceva: Tu sei un cigno, non un'ochetta come loro!

Mia nonna se ne usciva coi proverbi olandesi: zich geen grijze haren laten groeien! Che c'entrano mo' i capelli grigi!!, le rispondevo io. E aspettavo e aspettavo... Intanto mi guardavo allo specchio.

Finché un giorno per me bruttissimo mi accorsi che dove avrei voluto vedere la selva oscura come quella delle mie amiche... continuava a esserci come un terreno trattato coi diserbanti, ma in più la pelle aveva cominciato a scurirsi in modo allarmante!!

Per un paio di giorni non dissi nulla per la vergogna. Ma ero sempre più nervosa e preoccupata. Inutile dire che mia madre se n'era accorta del mio stato d'animo e mi stava addosso. Io non la sopportavo più... Però poi la paura di una strana malattia fu troppo insopportabile. Così, con aria artatamente tranquilla le chiesi: mamma vuoi vedere cosa mi sta succedendo?

Lei guardò la mia pelle e sorrise. Poi mi abbracciò: Eri preoccupata per questo! Sei fortunata , piccolina, come me: siamo metà nordiche e metà mediterranee. Da fuori ci vedono teutoniche bionde e razionali... ma nel nostro intimo siamo delle sentimentalone africane!

Così, da una cosa che pensavo fosse una malattia, me ne feci un vanto: ho la Mia Africa!

Adesso credo che ognuna di noi non sia fatta di un solo colore, ma ognuna ha come due facce che si completano a vicenda...

lunedì 1 febbraio 2010

Ho conosciuto un antisemita


A volte credi che certe cose non esistano più o che riguardino persone molto diverse da te, che puoi distinguere a vista. Ma, come ho già detto, non c'è niente di più sciocco che credere che il diavolo abbia le corna.

Io immaginavo che gli antisemiti fossero i naziskin, oppure quelli che fanno il saluto romano... invece mi sono dovuta ricredere.

Lo so, a 33 anni sono ancora una bambina, come dice mio padre. Ma mio padre mi ama come la sua piccina e non vede oltre... Forse mi ha protetta troppo? Chissà. A me comunque sta bene così. E lui mi piace così com'è.

Ma adesso vi racconto dell'antisemita.

Come già vi ho detto, in mente ho un'idea che mi frulla da un po': fare un calendario per la pace fra Israeliani e Palestinesi. Io dico che può funzionare. E sono sicura che è un'idea che farebbe parlare molto. E farebbe smuovere le acque immobili e torbide di una guerra sorda che va avanti da troppo tempo e di cui non si vede una via d'uscita.

L'antisemita mi è apparso in mail e mi è sembrato un vero amicone. Così gli ho raccontato tutto, sia della mia idea, sia della mia vita. Vi confesso che me ne ero anche un po' invaghita, sebbene fosse sposato, perché mi faceva sentire speciale... Diciamo che verso di lui nutrivo sentimenti fraterni che mi davano la sicurezza che da tempo avevo perduto... soprattutto dopo la brutta storia che mi aveva vista sedotta e abbandonata da uno stronzo che di sé aveva tralasciato il piccolo particolare che stava per sposarsi...

Poi è successo un miracolo: sempre per via di quella storia del calendario, ho conosciuto un'altra persona in carne e ossa: Riccardo.

In un primo momento per me rappresentava il "nemico", essendo lui un ebreo ed io una che più di una volta ha gridato "Palestina Libera!"... Ma confesso che oggi me ne vergogno un po', di quella Giuliana in kefiah e jeans stracciati che fumava spinelli ecc. Grazie a Dio ho aperto gli occhi.

Ma troniamo all'antisemita. Lui, fino a quel momento si era detto "pacifista", "giornalista free lance", "viaggiatore incallito" ecc. Così ho pensato che fosse uno dalle ampie vedute, sicuramente più ampie delle mie che sono una povera commessa in un negozio di abbigliamento...

Però, appena ha saputo del mio incontro con l'ebreo, il grande "amicone" "free lance" e piccione viaggiatore ha preso a odiarmi fino all'inverosimile... non perché lo avessi "tradito" con un altro uomo, ma solo perché me la facevo con un ebreo!!!

E mi ha scritto cose orribili, inaudite, che io non avrei mai immaginato di ricevere da lui!!!

Queste cose orribili, io le ho pubblicate nel mio blog e, per tutta risposta, il giorno dopo ho ricevuto una mail piena di minacce con cui l'antisemita mi ingiungeva di cancellare tutto e subito, altrimenti mi avrebbe denunciato alla polizia postale perché, nonostante io avessi cambiato il suo nome in Pinco Panco, secondo lui da alcuni particolari presenti si poteva risalire a lui.

E lui ci tiene molto a nascondersi perché (come poi ho scoperto) è un funzionario importante.

Mi fanno schifo queste cose... e mi fa schifo soprattutto che cariche così importanti in Italia stiano nelle mani di persone così orribili e grette...

Ma del resto, di che mi meraviglio: siamo o non siamo il paese di Berlusconi?

martedì 26 gennaio 2010

Iá salió de la mar la galana...

Ore e ore che passano e nemmeno te ne accorgi... Ti svegli la mattina e fuori piove e rimani nel letto insieme a lui... in un mare di coccole... E fuori il mondo si azzuffa, combatte la sua guerra quotidiana... mentre tu sei nel tuo mare di amore.
Poi viene fame... E lui ti prepara una bellissima insalatina con carote, rucola e formaggio greco... e polpettine di ceci con mayonese... gnamm!
E fuori intanto la luce si fa più fioca... ti addormenti un po' ed è già sera... Vi concedete un bagno insieme... un'ora e più di relax. Adesso siete pronti per uscire.
E ridete, ridete, ridete! Ridete di tutto... Questa è la felicità.


Muchachika está en el banyo
vestida de kolorado.
Échate a la mar.
Échate a la mar i alkanza
– échate a la mar.

A la mar ió bien me echava,
si la suegra lisensia me dava.
Échate a la mar.
Échate a la mar i alkanza
– échate a la mar.

Iá salió de la mar la galana
kon un vestido al i blanko
salió de la mar.

Entre la mar i el río
mos cresió un árbol de bembriyo
salió de la mar.

La novia iá salió del banyo,
el novio la está esperando
salió de la mar.

Entre la mar i la arena
mos cresió un árbol de almendra
salió de la mar.


domenica 24 gennaio 2010

Oggi sono stanca

Oggi sono stanca e mi sento cadere le braccia. Effetto del lunedì. Fra poco devo uscire di casa e andare a lavoro. Non ho voglia di vedere quelle facce, non ho voglia di aspettare che sia di nuovo sabato. Non ce la faccio a stare sola per 5 giorni ancora, di nuovo e sempre. Farei una pazzia: mi ficcherei in macchina....di corsa fino all'aeroporto....e prenderei il primo volo che mi porti da te!

giovedì 21 gennaio 2010

Mi ero infatuata di un antisemita

Per sapere come sarò fra 40 anni mi basta guardare la mia nonna materna, anche se lei è più bella e un po' più alta di me. Si chiama Sylvia ed è Olandese. E' un'artista, dipinge quadri che vorrei saper dipingere anch'io... ma io sono una frana coi colori. In compenso, so suonare bene il sax. Me l'ha insegnato mio nonno Augusto, il marito di mia nonna Sylvia. Per me lui è il più grande jazzista del mondo. Quando ero nella culla, il più delle volte era lui a suonarmi la ninna-nanna.

Forse s'è capito: adoro i miei nonni materni...

Con mio nonno non ho mai litigato. Con mia nonna ho litigato una sola volta: è successo precisamente un anno fa, il 22 gennaio 2009. Colgo l'occasione di questo Triste Primo Anniversario per inginocchiarmi e chiederle perdono: nonna, finalmente ho capito che avevo torto marcio!

Era un giovedì sera, eravamo a casa dei miei genitori, avevamo cenato tutti lì. Eravamo rimaste solo noi due a tavola, c'era il tiggì 2 delle 23:30. Ban Ki-Moon era stato a Gaza e si era detto inorridito per quello che Israele aveva fatto, parlando di uso sproporzionato della forza.

Ecco, in quell'occasione mia nonna (grande pacifista impegnata da sempre in tutte le battaglie) mi lasciò di stucco, benedicendo quell'uso sproporzionato della forza che le ricordava lo stesso uso sproporzionato che le Forze Alleate avevano fatto contro Hitler. Io mi intestardii come una bambina dando ragione all'ONU, e alla fine dissi cose orribili, del tipo che se c'era un Hitler oggi, quello era Israele, fingendo di ignorare quello che lo stesso telegiornale stava dicendo su di una nave iraniana stracarica di armi da guerra, destinata ai palestinesi di Gaza e intercettata dalla Marina Israeliana proprio quel giorno.

Ce ne ho messo di tempo per capire. Quasi un anno. E per quasi un anno mi sono intestardita sempre più su posizioni filopalestinesi; al punto da passare intere giornate a navigare fra siti tipo infopal, forum palestina, palestina libera, palestina balsam ecc..

Poi a novembre ho concepito l'idea del calendario (un'idea che all'inizio -devo riconoscerlo- era molto diversa da quella attuale, perché volevo che fosse un calendario decisamente contro Israele e a favore della Palestina libera).

Così mi sono imbattuta in un tizio che qui chiamo Pinco Panco. Uno che in realtà è un antisemita, uno che odia gli Ebrei a priori. Non uno che critica la politica israeliana, ma uno che odia la loro cultura, la loro religione, e non sopporta che loro abbiano uno Stato in cui vivere.

Nonostante ciò, io me ne stavo per innamorare! Vi chiederete com'è possibile, mi direte che sono pazza... No, non sono pazza e la cosa può capitare a chiunque, anche a voi se avete un cuore. Basta aver bisogno di amore. Ha ragione Tracy Chapman quando dice:

Some say the devil be a mystical thing
I say the devil he a walking man
He a fool he a liar conjurer and a thief
He try to tell you what you want
Try to tell you what you need

E' vero, il diavolo non ha le corna né sputa fuoco. Il diavolo ti si presenta come un caro amico, così tu lo lasci entrare nella tua vita, gli permetti di insinuarsi nei tuoi pensieri e lasci che lui ti plasmi.

Oggi riesco a guardare con distacco a quanto mi è accaduto e mi ritengo più che fortunata. Il diavolo ha perso la battaglia contro di me. E io mi sono presa anche una bella rivincita su di lui, perché la mia purezza e la mia sincera amicizia verso di lui hanno fatto sì cha aprissi le porte del mio cuore, fiduciosa... ma non per fare entrare lui, bensì la mia anima gemella che per una casualità incredibile ho incontrato lungo quella stessa strada.

lunedì 11 gennaio 2010

A 18 anni portavo la kefiah e i jeans sdruciti

Una che nasce figlia e nipote dei figli dei fiori, secondo voi come se ne andrà in giro? Due sono le possibilità, dipende se coi vecchi va d'accordo o meno. E io coi miei vecchi ci sono sempre andata d'accordo che è una meraviglia. Così a 18 anni sembravo una reduce di Woodstock, anche se quel concerto l'ho visto solo in DVD e nemmeno mi piace troppo.
Sono rimasta così, finché a 20 anni non ho incontrato Salvatore. Napoletano, più grande di me di 6 anni (e a quell'età 6 anni contano!!). Chi mi conosce sa che in genere io detesto i napoletani, ma lui era (ed è tutt'oggi) uno speciale!
Un tenerone di un metro e novantacinque, aveva lasciato la casa dei genitori appena terminato il servizio militare, determinato a non tornare mai più a Napoli. Era di Santa Lucia, una zona molto bella, ma non ne voleva sapere più della sua città e dalla chiusura mentale che vi regnava.
Lo conobbi d'estate che lavorava in un bar di Agropoli. Lasciò il lavoro per avvicinarsi a me. E si mise a fare il fattorino a Pontecangano, dove prese anche casa. Il weekend dormivo sempre da lui. Mia madre era isterica "Sono troppo giovane per diventare nonna!" Parlava proprio lei, che s'era sposata a 20 anni... come la nonna, del resto... temeva che volessi continuare la tradizione di famiglia, ma io non ci pensavo nemmeno lontanamente a rovinarmi la vita con un moccioso attaccato alla tetta già a 20 anni!
Lui mi trattava come una principessa e mi faceva trovare delle cenette con aragosta e altre prelibatezze... Diceva di avere delle turbe infantili per colpa di sua sorella che non lo lasciava mai giocare con le sua Barbie. Io ero la sua Barbie!! E mi coccolava, mi faceva il bagnetto massaggiandomi la schiena delicatamente col guanto di crine, mi pettinava a modo suo... meglio di una beauty-farm!
"Hai più gusto di un gay. -lo prendevo in giro io-Fossi mica ricchione?"
Lui diceva che non sarebbe mai potuto essere gay perché non ha mai sopportato gli uomini, a cominciare dall'uomo che era in lui... e se fosse nato donna, sicuramente sarebbe stata lesbica!
Che matto!

Una sera decise di farmi diventare "femmina fatale". E io lo lasciai fare. Mi tagliò un pochino i capelli, scalandoli perfettamente come nessun parrucchiere era mai riuscito a fare... Poi passò alle gambe: s'era procurato perfino una ceretta per estirpare i 4 peluzzi che ho sugli stinchi perché non voleva vedermi come una tedesca coi polpacci pelosi... Poi mi fece un manicure completo, mani e piedi... Mi truccò gli occhi con una linea di matita fina fina, perfetta... tirò fuori un rossetto di un colore delicato che mi stava benissimo e... due meravigliosi pendenti a goccia di giada che dovevano essergli costati uno stipendio... Aveva provveduto perfino alle scarpe e al vestito!
Uscimmo e ce ne andammo a Salerno a passeggiare su Lungomare Trieste. Ci sedemmo a prendere un gelato e a chiacchierare come in un film americano...

Oggi Salvatore è il papà meraviglioso di Giada e Ametista. Insieme a sua moglie ha un'agenzia di viaggi in cui lavorano tre ragazze. Insomma ha realizzato il suo sogno: circondato da donne, una più carina dell'altra.

Come finì fra noi due?
Se avrò voglia di scriverlo e voi avrete voglia di leggerlo, ve la racconterò qui in camera.

giovedì 7 gennaio 2010

Un calendario per la pace


Sono nata poco prima della mezzanotte del 22 novembre 1976. Quando la mamma mi allattò per la prima volta, guardò fuori alla finestra e vide un filino di luna nuova sottile sottile. Era la mia luna, ero nata con lei! Ma questo non significa che sono una lunatica. Novembre è il mio mese preferito, inutile dirlo perché sono nata. E' un mese di luce particolare, di forti contrasti dell'autuno che avanza. Ed è il mese delle olive.

Tutto è iniziato a novembre scorso. Come ogni anno abbiamo raccolto le olive, insieme ad amici con bottiglie di vino e chitarre. Mio fratello con le macchine fotografiche da cui non si separa mai.

Il 22, al mio compleanno, mio fratello sa come deliziare il mio narcisismo: mi regala una gigantografia 100x150 fantastica, in cui sudata e spettinata raccolgo le olive e mi piaccio moltissimo!

Sui giornali si parla sempre di coloni israeliani che abbattono olivi ai poveri contadini palestinesi. così mi viene l'IDEA: un calendario per la pace, con foto scattate sotto gli olivi (albero della pace per eccellenza) con ragazzi e ragazze al lavoro proprio come nelle foto di mio fratello.

(in questo post pubblico solo due foto fra le più sceme perché lui non vuole che si pubblichino nel web)

Sarà che ho sangue olandese, sarà che il salernitano nemmeno ci scherza a determinazione, mi dedico a tempo pieno a lanciare quest'idea, contattando siti pacifisti, ma.....somma delusione, ricevo solo rispostacce! Eccone alcune.

alla lotta per la liberazione della palestina non servono le veline. prova su canale 5

Sei salernitana? già che ci sei rivolgiti alla Carfagna che e' una gran.....

La tua provocazione alla oliviero toscani ,come dici tu, sarebbe solo uno spot pubblcitario per tuo fratello

apprezziamo la tua buona volontà. Sarai con noi a Gaza per ricordare un anno dal massacro perpetrato dai sionisti con l'operzione piombo fuso? oppure a te piace solo farti fotografare mezza nuda?

Ma non mi sono fatta scoraggiare e ho continuato....finché un giorno non mi risponde Pinco Panco:

Mi fa specie che dagli altri blog nessuno ti abbia risposto ma corriamo talmente tanto, tutti, che a volte anche rispondere ad una mail ci sembra tanto.Detto questo, concordo sul fatto che, entrambi si possa essere idealisti ed il mio sogno, appunto, è il giornalismo.D'altronde, se non petr pecunia, conosco pochissime persone che possono considerarsi davvero soddisfatte e gratificate del proprio lavoro.Tuttavia, come tu dici, i sogni bisogna rincorrerli e non darsi mai per vinti, questo è certo.Quanto agli insulti, ti assicuro che ce ne sono stati, con livore anche ma transeat.Appunto, in che mondo viviamo??Sugli ebrei concordo, purtroppo perchè mi piacerebbe vivere in un mondo senza soprusi, tutti con pari dignità!!Quanto alla tua idea del calendario non sarebbe male ma un tale accostamento, ortodossi da un lato e palestinesi dall'altro, semmai accanto a te in posizioni sexy mi sembra un po' avventato.E'una buona idea ma potrebbe sollevare un vespaio.Ci penserei bene prima di farlo anche se credo fermamente nella bontà delle tue intenzioni.Che tuo fratello sia un mago della fotografia e di photoshop, me ne ero accorto.E' delicata come cosa.Non sei nè sognatrice, nè bambina a mio avviso è solo che l'iniziativa della beneficenza è giusta ma con l'intolleranza che vedo in giro, non credo che in molti sarebbero d'accordo.Quanto ai visti di Egitto e Tunisia, no problem. Un abbraccio.

A volte basta poco per essere al settimo cielo!


martedì 5 gennaio 2010

Natale, Capodanno e... adesso solitudine!


Mi piacerebbe viaggiare tanto e impegnarmi sul piano umanitario; purtroppo le finanze non me lo permettono e sono costretta a lavorare duro per non perdere la casa (piccina piccina) tirata su con il sudore della fronte. Sono una pacifista di terza generazione, potrei definirmi così, perché mia nonna (che è di origini olandesi) e mio nonno, ai tempi loro manifestavano contro la guerra in Vietnam.....io nella primavera del 1982 non avevo ancora compiuto 6 anni ed ero a Comiso coi miei genitori (mia madre incinta) a manifestare contro la NATO.....questa parola, NATO, mi disorientava, soprattutto dopo che mio fratello è NATO...
Quest'anno ho trascorso il più bel Natale della mia vita e un capodanno fantastico....spero sia stato altrettanto per tutti voi....solo che oggi mi è piombata addosso una solitudine che non provavo da mai.....e anche una paura che non avevo mai conosciuto.....finora ho scritto a Pinco Panco inondandogli la casella di chiacchiere da inguaribile logorroica quale sono, mi sono sentita ispirata da lui, scoprendo di avere molte cose in comune (a partire dal fatto degli strizzacervelli)
Probabilmente Pinco Panco avrà pensato che sono una voltagabbana, magari una "salernitana doppia faccia", come dicono i napoletani....beh se è per questo, io di facce ne ho molte più di due essendo al contempo italiana e olandese, meridionale e nordica, impulsiva e razionale....eccetera.
Non appena ho conosciuto un uomo su quello che credevo fosse il "fronte nemico" invece di odiarlo me ne sono innamorata all'istante come fosse stregato.....C'è qualcosa di male in questo? io dico di no.....Ci sarebbe se mi facessi bloccare dai pregiudizi, se dicessi "no, il mio cuore non ha spazio per il nemico".....Ci sarebbe se mi facessi plasmare e davvero cambiassi dentro di me...ma io non sono cambiata in nulla e sono io a guidare il rapporto!
Oggi capisco che il nemico è solo la diffidenza. La diffidenza rende possibile la guerra. La guerra genera solitudine e dolore, oltre che morte....In questo momento io vivo l'ansia di una donna con il suo uomo al fronte....anche se lui è partito ieri mattina ed è solo in giro per lavoro. Lo sto tempestando di SMS, lui mi ha pure installato skype.....ma non mi basta. Non credevo mi potessi trovare mai in una situazione simile.

lunedì 4 gennaio 2010

Amore motore del mondo

Era l'estate del 1975.

Mio padre era accampato in tenda con degli amici nella pineta di Marina di Camerota. In quegli anni -racconta il "vecchio"- la spiaggia era un paradiso da dividere fra pochi ma buoni campeggiatori, liberi, solitari e tutti nudi come li aveva fatti la mamma. Nella più bella mattinata di sole che lui possa ricordare, voltandosi verso ovest mio padre vide comparire a 100 metri sulla sua destra un nuovo numeroso gruppo di robinson crusoe di varie generazioni....tra cui risplendeva un angelo dalla fluente chioma bionda e dalla pelle bianchissima, che in quell'istante andava a posarsi lieve fra i flutti e a nuotare con l'eleganza di un cigno. Non indugiò un istante il mio "vecchio" (che all'epoca aveva 26 anni) e lesto si tuffò anch'egli in acqua, virando vistosamente verso ovest....fino a scontrarsi con la leggiadra fanciulla.

Mia madre era partita un po' controvoglia quella mattina: a vent'anni le vacanze coi genitori cominiciano davvero a pesare, anche quando i "vecchi" sono dei veri artisti fricchettoni. Quel che non sopportava però erano le zanzare che, come ogni anno, le avrebbero massacrato la pelle. Giusto nel momento in cui stava cominciando a pensare di poter odiare quel lungo interminabile mese da passare fra acqua, sabbia e tenda....vide qualcosa di molto interessante circa 100 metri a sinistra, verso est....Si tuffò in acqua, cercando di essere più naturale possibile....di nuotare con eleganza....di scrollare i capelli con un solo movimento di danza....

Mia madre e mio padre erano completamente nudi la prima volta che si sono visti. E nudi sono rimasti per tutto quel lungo interminabile meraviglioso mese....tanto da sembrar loro così strano vedersi coi vestiti addosso la prima volta. S'innamorarono a prima vista e divennero amici per la vita. Circa un anno a mezzo dopo sono nata io.

Io mi reputo una persona molto fortunata perché sono nata dall'amore e continuo a sguazzarci dentro quotidianamente. Ma sia ben chiaro: l'amore non è un concetto astratto né un sentimento solitario e silenzioso. L'amore è qualcosa di concreto, che si tocca, si bacia, si "ammappucéa"....Ha ragione Freud a dire che il sesso è l'energia alla base del nostro universo. Il sesso è la porta da cui veniamo al mondo ed è il motore di ogni nostra azione buona.

Ma sia ben chiaro anche un altro fatto: così come l'amore senza sesso è paragonabile a un'anima che vaga senza corpo come un fantasma, così il sesso senza amore è come un corpo morto che si muove, uno zombie.